Tra esercizio del diritto di critica e diffamazione: quando il cliente insoddisfatto si sfoga su web
Nell’era dei social e della comunicazione in rete, anche i ristoratori e, in generale, i titolari di esercizi commerciali hanno scelto di promuovere e pubblicizzare le loro attività mediante piattaforme online – facebook, istagram, tripadvisor e molti altri – per farsi conoscere e incrementare così i loro guadagni. Al giorno d’oggi, l’imprenditore decide di affidarsi al consumatore il quale, del tutto liberamente, ha la possibilità di “dire la sua” esprimendo giudizi e considerazioni, più o meno obiettivi. Così facendo, ogni persona, accedendo a tali piattaforme, potrà leggere il giudizio di un altro utente. Una sorta di pubblicità “a doppio taglio”: ricordiamoci, infatti, che una "semplice" recensione positiva o negativa può essere in grado di decretare il successo o, al contrario, il fallimento di un’attività commerciale.
Ma le recensioni negative sono sempre lecite? L’utente può offendere il lavoro di più persone senza limitazioni e senza conseguenze? A queste domande ha dato risposta una recente Sentenza della Quinta Sezione Penale della Corte di...