Il tema è più che mai attuale e complesso.
Le nuove forme di violenza tecnologica sono morali prima che fisiche e le modalità di aggressione che caratterizzano questi reati di genere (si pensi al revenge porn) li rendono molto più pericolosi di quanto si possa immaginare. Estremizzando, se da un aggressore è possibile difendersi o scappare, è difficile avere scampo dalla diffusione illecita di una fotografia o di un video che violi l’intimità del soggetto rappresentato.
Tuttavia l’uso dei social persegue anche finalità positive.
E’ possibile attraverso i siti che parlano di reati di genere, riconoscere la violenza agita e rivolgersi alle associazioni antiviolenza che operano sul territorio per trovare la forza di denunciare e ricostruire la propria vita. Non sei sola, insieme si può.