Caso Manduca: annullata in Cassazione la sentenza che negava ai figli il diritto al risarcimento
Marianna Manduca, 35enne originaria
di Palagonia, geometra di professione e madre di tre figli, è stata uccisa dal
marito con il quale si stava separando. L’uomo, condannato in primo grado a 21
anni di reclusione, le ha brutalmente tolto la vita il 3 ottobre del 2007 “sulla
pubblica via, con plurimi fendenti di un coltello
a serramanico di 9,5 cm di lunghezza”. La vittima, esasperata dalle
continue violenze e minacce da parte del coniuge, aveva presentato, nell’arco
di un anno, ben 12 denunce nessuna
delle quali aveva portato all’attivazione della Procura della Repubblica di
Caltagirone.
In seguito alla tragedia, il cugino della Manduca, in qualità di esercente la potestà genitoriale sui figli minori di questa, ha promosso un’azione legale nei confronti dello Stato Italiano in base all'articolo 2 della legge n. 117 del 1988 “Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati” il quale prevede che “Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento...