Con ordinanza n. 9384/2018, la Corte di Cassazione conferma la sentenza della Corte d’Appello di Bologna secondo la quale la separazione giudiziale viene addebitata al coniuge che ha cercato partner sessuali su internet, onerandolo dell’assegno di mantenimento a favore del coniuge tradito.
In primo grado, il marito fedifrago aveva fatto domanda di addebito nei confronti della moglie, accusandola di aver abbandonato il tetto coniugale. Il giudice di merito ha respinto la domanda statuendo il pagamento, da parte del ricorrente, di 600,00 € mensili a favore della moglie, in quanto l’allontanamento dalla casa di famiglia da parte della stessa è stato conseguenza della condotta infedele del marito.
Di fatti, lei lo aveva sorpreso a cercare “compagnia femminile”. Lui non ha mai negato la questione, minimizzando la condotta. La Suprema Corte conferma l’orientamento espresso dalla Corte d’Appello che stabilisce che cercare relazioni extraconiugali su Internet viene considerata una circostanza idonea a “compromettere la fiducia tra i coniugi e a provocare l’insorgere della crisi matrimoniale all’origine della separazione”.